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Dato che esistono diverse tipologie di levigatrici, è bene imparare a conoscerle per sfruttarle al meglio. Il modello più conosciuto è la levigatrice a nastro. Nata come strumento di lavorazione del legno, consentendo di renderlo liscio al tatto, è consentito oggi utilizzarla su tutte le superfici levigabili. Ciò è possibile solamente se il nastro, ovvero la carta abrasiva che verrà montata sull’inserto, verrà acquistato in base alla superficie in esame. La carta vetrata girerà quindi su due assi, modellando man mano i materiali con cui sarà a contatto. In questa tipologia rientrano levigatrici di varie dimensioni: le più piccole montano un nastro che ha una larghezza di 6mm, mentre le più grandi arrivano fino ad una larghezza di 100 mm. Qualsiasi sia la superficie che si deve levigare, il consiglio è quello di cominciare il lavoro con una carta abrasiva dalla grana grossa, per poi via via cambiare con grane sempre più fini.
Vi sono poi le levigatrici orbitali. Questo tipo di levigatrice funziona mediante la vibrazione di una suola. A seconda dei modelli la suola avrà forma rettangolare o rotonda. La vibrazione permetterà alla macchina di compiere una serie successiva di cerchi più o meno ampi, portando poi alla levigatura della superficie. Alcuni modelli sul mercato aggiungono al movimento orbitale, anche il movimento rotante, perfezionando così il risultato finale. La conformazione strutturale di questo tipo di levigatrici le ha rese le più sicure e stabili da utilizzare. Permettono infatti una presa ben salda sullo strumento, che quindi difficilmente scappa via dalle mani durante la lavorazione. La levigatrice orbitale dispone di cuscinetti abrasivi molto diversi tra loro. Si pensi ad esempio che esistono dischi atti a levigare il legno, ed altri simili a tessuto che permettono di lavorare sulle carrozzerie delle auto senza graffiarle. In definitiva, le levigatrici orbitali sono il modello più completo nel loro campo.
Mentre i due modelli appena descritti sono facilmente trasportabili con sé, il terzo tipo di levigatrice è stazionario. Stiamo parlando della levigatrice da banco. Si tratta di attrezzi fissati ad una superficie piana in modo da garantire maggior controllo sulla levigatura e minor rischio di scivolamento della superficie da trattare. Permettono di rimanere comodamente seduti al banco da lavoro, ma hanno una caratteristica negativa abbastanza limitante. Essendo strumenti fissi, infatti, non consentono di lavorare su superfici estese. Un esempio pratico potrà spiegare meglio la situazione. Presupponiamo di dedicarci alla costruzione di una pompeiana da giardino. Con una delle due levigatrici descritte precedentemente sarà possibile costruire l’intera struttura e successivamente passare alla levigatura. Con una levigatrice da banco, invece, si dovrà per forza levigare un pezzo di legno alla volta, per poi costruire la pompeiana in un secondo momento. Tuttavia sono molto indicate per le persone che soffrono il mal di schiena, per chi non ha una mano ferma e per quanti devono utilizzare la levigatrice per lunghi periodi di tempo consecutivi.
Un modello poco conosciuto di levigatrice è quello per pareti e soffitti. Permette appunto di lavorare su superfici in muratura o in cartongesso. I suoi utilizzi sono molteplici: rimuovere i residui di carta da parati, levigare i dislivelli del muro, eliminare pitture precedenti e rendere liscio il cartongesso, sono solo alcuni esempi. A differenza di una levigatrice a nastro o orbitale, questo tipo di attrezzo non vanta potenze elevate. I modelli più venduti, infatti, si aggirano intorno ai 500/600 W. In una levigatrice da muro il disco rotante è fissato all’estremità di un manico allungabile che consente di lavorare fino a considerevoli altezze senza l’impiego di ponteggi. Questa caratteristica, tuttavia, non permette una grande presa sulla levigatrice e proprio per questo motivo le potenze sono state ridotte al minimo. Va ricordato, però, che tale tipo di levigatrice deve essere utilizzato in concomitanza con un aspiratore, che andrà collegato direttamente all’utensile prima di iniziare il lavoro. In questo modo il materiale di scarto non finirà addosso all’utilizzatore.
Un ultimo tipo di levigatrici sempre più diffuse negli ultimi anni è quello da cemento. Si è da poco scoperto, infatti, che il cemento levigato e trattato con particolari colori è in grado di trasformarsi in un pavimento dall’effetto più che mai straordinario. Per questa lavorazione vengono impiegate delle levigatrici apposite dotate di un sistema di antivibrazione. Essendo le superfici da trattare sempre molto estese, si è cercato di garantire un maggior comfort all’operatore. Inoltre l’assenza di vibrazioni permette di dosare a proprio piacimento la pressione sul disco diamantato, creando di volta in volta effetti diversi. Come si può ben capire, questo tipo di attrezzo è rivolto prettamente ad opere industriali. Il suo costo elevato poi (intorno ai 500 euro) non lo rende uno strumento da fai da te accessibile a tutti. Se si pensa di averne bisogno, quindi, il consiglio è quello di noleggiarlo per uno o più giorni, risparmiando così sui costi.
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