Lavorare il legno

Lavorare il legno è una delle attività più antiche che esistano: è un materiale che ha trovato la sua collocazione in diversi campi dell’edilizia e dell’artigianato e recentemente tornato in auge grazie a nuove tecnologie per la costruzione e il restauro. Grazie all’era della sostenibilità e delle energie rinnovabili, ha visto luce un nuovo modo di lavorare il legno finalizzato alla realizzazione di svariate opere.

Inoltre, lavorare il legno rientra fra le attività più appaganti in quanto, a livello di fai da te, consente di creare prodotti finali unici e originali secondo gusti ed esigenze. Dai lavori più piccoli a quelli più consistenti, si possono realizzare tavoli, scaffali, librerie, carrelli, interi mobili e prevederne l’impiego anche in opere più complesse e voluminose. Si può pensare di costruire arredi per la casa o il giardino o limitarsi al solo trattamento di preservazione, ... continua


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prosegui ... , impermeabilizzazione o restauro.

A seconda del tipo di risultato che si desidera ottenere, andranno usati degli strumenti che prevedono l’impiego manuale o elettrico. Per modellare il legno viene ancora usato principalmente lo scalpello, come da tradizione passata mentre per il suo intaglio e rifinitura è preferibile usare attrezzi elettrici. Scalpello, seghetto alternativo, metro, livella, cartavetrata, fresa, levigatrice e trapano sono fra i primi utensili da tenere a portata di mano quando si desidera lavorare il legno.

Il primo passaggio da effettuare prima dell’impiego di qualsiasi utensile è l’identificazione del legno stesso. In base alla sua durezza, il legno si divide infatti in tenerissimi, teneri, mediamente teneri, duri, durissimi e ossei. La tipologia di legno da lavorare individuerà anche i successivi attrezzi da impiegare.

La fresa è forse l’attrezzo più importante nel processo di lavorazione del legno e serve per rifinire i lavori eseguiti con altri tipi di utensili e va usata, quando mobile, in modalità oraria o antioraria seguendo la direzione naturale del legno. Anche se le fresatrici hanno sostituito così il lavoro che prima era attribuito agli scalpelli, questi sono comunque insostituibili per molti lavori di rifinitura più piccoli o più complessi.

Gli scalpelli da legno hanno due facce con un lato piano che rappresenta il rovescio e uno rastremato che rappresenta il diritto. A seconda del loro uso si otterranno effetti diversi. Per esempio lo scalpello potrà essere usato per effettuare degli scassi di tipo sottile o più ampio. Gli scassi sottili sono utilizzati per le cerniere e prevedono un’incisione con lo scalpello in verticale con il lato piano rivolto verso la parte da asportare. Successivamente si effettuano delle incisioni trasversali rispetto alla fibra del legno e si asporta il materiale in eccesso procedendo alla rimozione di trucioli.

Anche il martello acquista quindi una sua funzione precisa e deve essere preferibilmente con il mazzuolo cilindrico in legno duro. Ne esistono anche di tipi in ferro ma viene sconsigliato per l’alto grado di deterioramento del manico dello scalpello.

Un altro strumento essenziale per lavorare il legno è la pialla manuale o elettrica. Nel caso di quella manuale va usata con maggiore attenzione di quella elettrica e tutto parte innanzitutto dalla scelta della pialla adatta per il tipo di lavoro che bisognerà fare. E’ di basilare importanza anche in questo caso conoscere l’esatta direzione della vena del legno che non sempre è individuabile in modo continuo da un lato all’altro della tavola. Alcune volte infatti la vena cambia senso richiedendo una piallatura dall’estremità al centro. Per creare trucioli più fini bisogna tenere il controferro più vicino alla parte tagliente della lama che deve essere ben affilata e con gli angoli laterali smussati per evitare di creare solchi durante la piallatura. Il pezzo da piallare va serrato nell’apposita morsa e bisogna controllare la tavola con una livella per sapere se è concava, convessa o distorta sia in lunghezza che in larghezza. Successivamente si potrà iniziare a piallare facendo attenzione di effettuare movimenti lunghi e con un controllo costante della lama. Per rifinire la tavola vanno tolti tutti i segni lasciati dalla pialla iniziale passando una pialla apposita, più piccola che abbia la lama il più vicino possibile al ferro.

Per quanto riguarda gli strumenti da taglio, si trovano due gruppi formati da attrezzi con lama libera (foretto, gattuccio, seghe a dorso e saracco) e quelli ad arco (segaccio ad arco piccolo, segaccio ad arco e traforo) che faranno ottenere, come nel caso di tutti gli altri attrezzi, dei risultati differenti. Il taglio, in ogni caso, va effettuato lungo o attraverso la venatura. In linea generale, le seghe con lama libera hanno una certa oscillazione mentre le lame ad arco risultano più rigide anche se delimitano di molto nella profondità del taglio stesso. La differenza consisterà principalmente nel tipo di denti che avranno gli utensili da taglio che ne determinerà il tipo di taglio sul legno.

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