Tutti i periodi dell'anno sono adatti per applicare la pacciamatura, anche in autunno in vista dell'inverno, in ogni luogo del terreno rimasto scoperto dopo aver zappato o raccolto. La pacciamatura non è mai negativa o controproducente, tranne ovviamente prima della semina, alla quale può seguire se effettuata con un materiale sottile e leggero per non ostacolare la germinazione. Molti ricorrono alla pratica anche in inverno, per ostacolare le gelate o all'inizio della primavera per contrastare l'allentamento del terreno. Ovviamente i periodi in cui è meglio non rinunciare alla tecnica di copertura dei terreni è da aprile a settembre, soprattutto nei momenti più caldi, afosi e caratterizzati dalla siccità, e dopo avere diserbato, zappato ed innaffiato delle aree, per impedire la ricrescita delle erbe spontanee.
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Ogni materiale organico asciutto, non untuoso e non putrefatto è utile nella pratica della pacciamatura. Si tratta in genere di scarti di piante ricchi di carbonio e poveri di azoto, come foglie, fieno, segatura e paglia sminuzzati, residui del raccolto, erba tagliata e scarti vari dell'orto. Le foglie delle conifere (pini e abeti) non sono adatte per l'alto contenuto di acido tannico, che rende difficile la decomposizione. Per accelerare la trasformazione del fogliame si aggiungono concimi azotati organici o segatura, ma, più importante della decomposizione, è che il terreno sia coperto. Minori sono le dimensioni del materiale organico usato, maggiore è la possibilità di distribuirlo in strati sottili, se il terreno ospita piantine piccole, alle quali non devono essere sottratte aria e luce.
La pacciamatura presenta alcuni inconvenienti, può accadere che strati spessi di pacciamatura offrano rifugio a lumache e ad arvicole, che nascoste durante il caldo del giorno, entrino poi in azione durante la notte o alle prime ore del mattino, con risultati disastrosi. Per evitare questo inconveniente è opportuno usare materiale sottile e tagliato finemente. Se anche con queste precauzioni non si dovesse risolvere il problema occorre mettere in atto interventi più specifici. Per le arvicole il sistema più fruttuoso consiste nel catturarle, distribuendo in varie zone del terreno delle semplici trappole a molla, mentre per quanto riguarda le lumache il metodo più efficace consiste nel circondare le aiuole con una barriera di lamiera con il il margine superiore ripiegato, che impedisce alle lumache di superarle.
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