Il martello solitamente ha il manico in legno e la massa in metallo, ma in particolare quest'ultima è spesso soggetta a variazioni a seconda dello scopo del martello. I martelli più comuni hanno la massa in acciaio: dalle ottime caratteristiche di resistenza, l'acciaio è perfetto per qualsiasi utilizzo, dal bricolage alle attività di falegnameria. Per le attività che coinvolgono l'elettricità, invece, è possibile utilizzare masse in rame e berillio, dalle caratteristiche antiscintilla, mentre per attività di metallurgia più pesante o che richiedono colpi precisi ed efficaci, si può utilizzare il piombo. Può capitare che la massa sia in legno: ciò accade spesso nelle mazzette e nelle masse, meno comunemente nei martelli normali. Attualmente, nei vari negozi di bricolage, si possono trovare martelli in materiali sintetici, come gomma, plastica e resina sintetica, leggeri ma non molto resistenti.
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A seconda della conformazione della mazza e del suo materiale, i martelli possono essere utilizzati per vari scopi, che non si limitano alla carpenteria o al bricolage. Il più comune è il martello da carpentiere: presenta un'estremità biforcuta per estrarre i chiodi e una testa piatta per piantarli. Più piccolo è il martello da tappezziere: ha una forma più affusolata, ottimale per rimuovere i chiodi più piccoli o elementi metallici particolari. Una via di mezzo è data dal martello da calzolaio, che ha come particolarità una testa arrotondata per battere sulle suole e farle aderire in fase di incollaggio. Tra quelli di grosse dimensioni, troviamo la mazza da fabbro e il mazzuolo da falegname. Sono interessanti i martelli da geologo e da alpinismo: il primo serve per rimuovere frammenti dalle rocce da analizzare, e ha una forma appuntita; il secondo viene chiamato anche piccozza e può servire come aiuto nell'escursionismo.
Il martello forestale ha una valenza particolare, e probabilmente è abbastanza sconosciuto. Viene utilizzato dalle forze dei corpi forestali o più in generale da agronomi professionisti per segnalare quali piante, all'interno di un contesto boschivo, sono malate o destinate all'abbattimento. Sulla testa presenta un sigillo, l'emblema del corpo forestale di appartenenza con un numero identificativo. Il processo di marchiatura avviene in questo modo: un addetto viene mandato nei parchi o nelle riserve naturali, con lo scopo di esaminare gli alberi presenti all'interno, in particolar modo quelli più anziani o che in passato hanno contratto malattie di vario tipo. Una volta individuati gli alberi malati o che saranno destinati all'abbattimento, l'addetto ne rimuove una porzione di corteccia mettendo a nudo una parte di legno, e lì imprime in sigillo con un colpo deciso, che il boscaiolo incaricato al taglio saprà individuare.
Il martelletto d'emergenza è un particolare martello di piccole dimensioni che, per legge, deve essere in dotazione nei veicoli adibiti a trasporto pubblico se dotati di vetrature. Tramite cartelli appositi, ne viene segnalata la presenza e la posizione: generalmente è situato accanto a finestre di grandi dimensioni, ma ciò varia a seconda che si tratti di un autobus, un pullman o un treno. Lo scopo di questo martello è di poter aprire un'uscita di emergenza all'interno dei veicolo in caso di gravi incidenti che compromettono l'utilizzo delle comuni porte di entrata ed uscita. Il martelletto di emergenza ha una conformazione particolare che consente di sfruttare la punta per creare delle onde di intensità tale da poter rompere la superficie sopra la quale si propagano, distruggendola in pochissimi istanti. Solitamente questo martello è dipinto di rosso, in modo da poter essere sempre visibile.
Il martello da scalpellino, altrimenti detto bocciarda, è un modello particolare che presenta una testa in acciaio con lavorazione a punte piramidali o coniche. In passato veniva utilizzato per la lavorazione, detta bocciardatura, dei materiali lapidei e del calcestruzzo. Il suo uso è stato documentato fino all'epoca del Medioevo, anche se analizzando alcune sculture del periodo classico si trovano elementi che riconducono a tale tipologia di lavorazione. La bocciardatura consentiva una decorazione molto grezza e dall'aspetto quasi naturale, che veniva realizzata percuotendo ripetutamente e con un ritmo costante il materiale da lavorare. Era una pratica molto lunga e faticosa, e per questo motivo veniva realizzata solamente da pochi artigiani esperti. Negli anni '80 venne creata e brevettata una macchina chiamata rotobocciardatrice, per realizzare lo stesso effetto senza fatica.
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