A testimoniare la diffusione della porcellana in Europa non poteva di certo mancare "Il Milione" di Marco Polo. Questo testo infatti è il primo documento scritto europeo dove compare la porcellana. Siamo nel XIII secolo ed è proprio in questo periodo che compaiono i primi oggetti in porcellana provenienti da quelle che all'epoca venivano definite le porte d'oriente, Costantinopoli, l'attuale Istanbul, e Venezia, grande porto commerciale dell'epoca. La prima Compagnia delle Indie a commercializzare in porcellane fu quella olandese che contribuì alla sua diffusione in Europa grazie anche dall'aumento dell'uso di bevande quali caffè, tè e cioccolata. Comincia così la produzione di porcellana anche nel vecchio continente, ma bisogna giungere alla fine del XVII secolo per raggiungere aspetti qualitativi vicini alle porcellane d'oriente.
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La manifattura della porcellana si diffuse così anche in Europa, anche se ci vollero alcuni anni e alcune modifiche prima di raggiungere la qualità di quelle orientali. In Sassonia nacquero le porcellane Meissen che, inizialmente, avevano il monopolio sulla lavorazione delle porcellane dette "dure" di qualità superiore. Con il passare del tempo però, ex collaboratori della casa Meissen ne diffusero i segreti, facilitando il sorgere di nuove case manifatturiere. Il marchese Carlo Ginori fondò la Manifattura di Doccia nel 1735 a Sesto Fiorentino dove investì molto per superare i primi problemi tecnici, per il recupero delle materie prime e per acquistare opere d'arte da cui prendere spunto per le proprie creazioni. Nasce così la famosa casa di produzione Richard-Ginori. A Napoli, nel 1743, Carlo di Borbone fonda l'importante Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte. Anche nel resto d'Europa sorgono famose fabbriche di porcellane, come Sévres-Limoges in Francia e la Royal CopenHagen in Danimarca.
Della grande industria della porcellana del settecento e dell'ottocento, sopravvive solo la casa Richard-Ginori. I fasti e gli splendori dei secoli passati si spengono con il decadentismo della nobiltà. Oggetti troppo preziosi per essere di uso comune, diventano obsoleti in un mondo che sta cambiando. Le grandi fabbriche del passato chiudono per essere poi recuperate nel corso del '900 da capaci artigiani decisi a non far morire questo prezioso elemento. Ancora oggi vengono prodotte le porcellane di Limoges in Francia e quelle di Capodimonte a Napoli , seppur in luoghi diversi da quelli originali. È dunque ancora possibile acquistare servizi di piatti, servizi da té o da caffè, oggetti e soprammobili finemente lavorati e dal gusto impeccabile. Anche se il design moderno si è rivolto ad altri materiali, la porcellana rimane comunque un materiale nobile, in grado di sorprendere con la sua finezza.
La porcellana appartiene alla famiglia delle ceramiche in quanto si presenta come un impasto da lavorare e cuocere negli appositi forni. La sua particolarità è la composizione degli elementi. Fin dalle origini è composta da una miscela di caolino e feldspato in precise proporzioni, da cuocere in forno per consentirne la vetrificazione. Questo processo la rende impermeabile andando a chiudere qualsiasi tipo di porosità. La temperatura di cottura si aggira intorno agli oltre 1280°C per la preparazione di porcellana dura, ovvero quella formata da caolino, feldspato e quarzo. Dopo questa prima fase di cottura, la porcellana viene ricoperta da un rivestimento trasparente formato dagli stessi elementi che compongono l'impasto, ma in proporzioni diverse. Avviene poi la seconda cottura tra gli 800°C e i 900°C dopo la quale lo strato di copertura, vetrificando, andrà a saldare anche la minima porosità e a rendere la porcellana lucida e splendente.
Gli usi della porcellana sono molteplici e spaziano dall'arte, al fai da te fino a giungere anche alla medicina. Dopo una fase iniziale di puro uso decorativo e di uso domestico, la porcellana ha trovato una sua identità anche nell'edilizia e in campo soprattutto dentistico. Vengono infatti oggi fabbricati rivestimenti murari in piastrelle porcellanate e materiali per pavimentazioni dove il contenuto di feldspato viene portato intorno al 60% della miscela per ottenere la massima impermeabilità di questo materiale. Anche la porcellana a scopi dentistici utilizza porcellane arricchite in feldspato, fino anche a raggiungere il 90% di concentrazione di questo minerale. Il suo scopo è quello di essere resistente agli agenti chimici, di essere duraturo nel tempo e, grazie proprio al feldspato, di raggiungere la giusta brillantezza per simulare lo smalto dei denti.
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