Tetto di copertura

L'uomo, l'architettura e l'habitat

Nel contesto architettonico, il tetto di copertura fa parte dell'insieme degli elementi orrizzontali che costituiscono un edificio ed esso ha il compito di proteggere quest'ultimo dagli agenti atmosferici, chiudendo strutturalmente l'involucro scatolare generato dai muri. I caratteri tipologici che contraddistinguono l'architettura di un luogo rispetto ad un altro, nascono da particolari esigenze climatiche ed ambientali a cui l'uomo nel processo insediativo ha dovuto far fronte per sopravvivere ed adattarsi. Il tetto di copertura rappresenta sicuramente un elemento di particolare rilevanza nell'ambito evolutivo dell'architettura abitativa, poichè testimonia quella che è stata l'esigenza di adeguarsi all'habitat ed a particolari condizioni dettate per esempio dall'ubicazione, dalla quota, dall'esposizione solare piuttosto che dalle precipitazioni, dalle temperature o dalla necessità di adottare misure difensive. Il tetto di copertura rappresenta tutt'oggi il carattere distintivo di un'architettura locale, preservando inalterata la sua tradizione e garantendo la singolarità tipologica del luogo.
La casa e la natura

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Il tetto di copertura in Italia

Tradizionale tetto in legno Non occorre fare il giro del mondo per rendersi conto delle molteplici sfaccettature che l'architettura offre in materia di tetti e coperture. Basta scendere da Nord a Sud lungo l'Italia, per prendere coscienza dell'immenso patrimonio edilizio di cui siamo detentori. Frutto di una storia millenaria e testimonianza di culture e popoli diversi, il tetto di copertura è l'elemento che in architettura ha fatto la differenza e che tutt'oggi suscita particolare fascino. Dalle coperture in legno a falde spioventi di forte pendenza con manti in lose della Val d'Aosta a quelle in tradizionale tegola carnica del Friuli, passando per le strutture in pietra con coppi del Centro Italia, fino alle terrazze piane del Sud, dietro ogni tetto si cela l'arte e la tecnica costruttiva di sapienti artigiani e manovali. Che si tratti di una valle alpina o di un insediamento a ridosso del Mediterraneo, il tetto di copertura è ovunque emblema di un'architettura spontanea priva di progetto, ma accuratamente elaborata, osservando con rispetto la natura, i suoi ritmi e le sue stagioni. In architettura ogni albero, pietra o zolla di terra ha la sua idonea collocazione e tutt'oggi è ancora lì a segnare il tempo.

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Tetto di copertura: Tipologie architettoniche storiche

Che sia esso di una casa, di una chiesa o di una fabbrica, in legno, calcestruzzo o acciaio, il tetto di copertura è sicuramente un elemento versatile e caratteristico. La storia dell'architettura insegna che in Italia esistono varie tipologie di struttura e materiali con cui esso viene realizzato. Una prima distinzione si ha tra le coperture piane orrizzontali ed inclinate e le coperture curve. Delle prime sono un tipico esempio i tetti del Mediterraneo e delle zone a bassa piovosità che caratterizzano il Sud, mentre delle seconde fanno parte i tetti ad orditura lignea, generalmente costituiti da manto di materiale tipico della zona, e più frequenti al Nord. Quest'ultimi, a falda unica, doppia o a padiglioni, possono presentare conformazione alla lombarda (con travi parallele alla linea di gronda) o alla piemontese (con puntoni ortogonali alla linea del colmo). Il tetto di copertura curvo si struttura sul principio architettonico delle volte e delle centine. In passato era diffuso nelle costruzioni religiose e in quelle insediative di palese influenza araba, oggi, invece, lo si incontra spesso nell'architettura moderna, sia di carattere civile che industriale.



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