Rastrello

Com'è fatto il rastrello, alcune tipologie

Curare il giardino, far crescere sane le verdure nell'orto, mantenere il terreno in salute. Queste sono soltanto alcune delle tante necessità a cui va incontro chi ha fatto della natura la sua migliore alleata. A tali molteplici esigenze risponde uno strumento essenziale, dalla storia secolare e dalla grande versatilità: il rastrello. Tutti lo conoscono ma solo pochi sanno davvero come usarlo. Il rastrello viene utilizzato fin dagli albori del mondo rurale e non è mai passato di moda. La sua struttura è molto semplice e la sua efficienza indiscutibile. Non va confuso con il sarchiello, strumento dalle dimensioni decisamente più piccole. Il rastrello è formato da un manico molto lungo che, generalmente, deve superare di circa 15 cm l'altezza di chi lo usa. Alla base troviamo il pettine, ossia un lungo asse perpendicolare al manico con un numero variabile di denti, detti anche rebbi. Esistono alcune varianti del rastrello che riguardano in primo luogo il materiale con cui è fatto. Il più antico è quello in legno, ma col tempo si sono diffusi anche quelli in metallo e, recentemente, in plastica. Altre distinzioni riguardano poi la dentatura, che può essere di diversi tipi.
Esempio di rastrello in metallo

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Le diverse caratteristiche e le principali funzioni del rastrello

Il rastrello è utile alla rimozione del fogliame Il rastrello è uno strumento polifunzionale che si presta a diversi scopi. La sua dentatura permette un'ottima sarchiatura del terreno, operazione importante per attivare la respirazione delle radici delle piante quanto per evitare che la terra, compattandosi eccessivamente, perda la sua funzione drenante. Un terreno che non viene periodicamente sarchiato è soggetto a pericolosi ristagni, specie nelle stagioni piovose. Ciò, a lungo andare, potrebbe compromettere seriamente la salute delle piante. Il rastrello risulta molto utile anche per cospargere terricci al suolo prima della semina, raccogliere le foglie cadute durante l'autunno o accumulatesi dopo la potatura, radunare la paglia o il fieno lasciati essiccare nel periodo estivo, eliminare le erbacce dal giardino e raccogliere castagne o altri frutti caduti dai rami.

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Un attrezzo diverso per ogni esigenza. Alcune tipologie di rastrello

Rastrello legno classico I vari tipi di rastrello si prestano a diverse esigenze. Quello realizzato in legno presenta una dentatura meno aguzza rispetto a quello in metallo ed è pertanto indicato per operazioni semplici, come la rimozione delle foglie secche cadute in giardino o la pulizia dei viali alberati durante i mesi autunnali. Si presta meglio ai lavori di giardinaggio da fare in vaso o in cassetta. Migliore l'efficienza del rastrello in plastica che, oltre ad avere un'impugnatura più ergonomica, è anche indicato per praticare dei fori nel terreno prima della semina. Chi trascorre molte ore in campagna o nell'orto, tuttavia, sceglierà il rastrello di metallo, la cui robustezza lo rende versatile su qualunque tipo di terreno. Questo strumento, oltre alle operazioni più semplici sopra descritte, può servire a sarchiare la terra per prepararla alla coltivazione, ma anche a estirpare le radici delle piante infestanti e modellare il terreno.


Rastrello: Ulteriori consigli

Rastrello plastica È importante sottolineare che esistono diverse dentature del rastrello. Se il pettine è dotato di rebbi paralleli, particolarmente affilati, sarà più idoneo alla sarchiatura della terra coltivabile. Se, invece, la dentatura si presenta alternata, ossia con un dente lungo seguito da uno corto e così via, l'attrezzo potrà essere usato per creare solchi di diversa profondità o per modellare terreni ondulati. Il rastrello dai denti lunghi e sottili, che rendono il pettine simile alla base di una scopa, è particolarmente indicato per raccogliere foglie e frutta secca caduta dagli alberi. Chi ha un grande orto o trascorre molto tempo in campagna potrà comunque servirsi di un rastrello multiuso, con il manico estraibile al quale possono essere applicate, di volta in volta, dentature diverse. In questo modo sarà possibile creare l'attrezzo giusto per ogni occasione. Per quanto riguarda le problematiche connesse all'usura, si consiglia di lasciare i rastrelli di legno in luoghi asciutti, onde evitare che l'umidità li faccia marcire. Contro la ruggine sono consigliati i rastrelli di zinco, materiale meno soggetto a corrodersi rispetto al ferro.


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