La cella solare, l’unità base di un pannello fotovoltaico, è un insieme di sottilissime lastre in cristallo di silicio sovrapposte e alternate con vari materiali. I pannelli solari sono l’unione di svariate celle solari, riunite assieme al vetro e l’alluminio. Hanno un’area compresa fra mezzo e due metri quadri. Non è consigliabile superare queste dimensioni giacché le prestazioni energetiche dei pannelli solari sono negativamente influenzabili dal malfunzionamento di una singola cella solare. I prezzi dei pannelli, che rappresentano quasi la metà della spesa necessaria all’installazione di un impianto fotovoltaico, variano per effetto di vari fattori: la tecnologia produttiva, la qualità, la superficie e la loro potenza (capacità di produzione elettrica). I migliori per resa produttiva sono quelli a silicio monocristallino, con alti costi di produzione e impianto, adatti ai climi freddi con luce diretta. Il loro prezzo finale varia da 3,5 e 5,0 euro per Wp. I pannelli a silicio policristallino, che sono resistenti alle alte temperature con un’efficienza leggermente inferiore, hanno minori costi di produzione e impianto. Costano circa 1,5 e 2,0 euro per Wp.
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In questo periodo non sono in vigore contributi specifici, Conto Energia, per impiantare il fotovoltaico a causa esaurimento fondi disponibili nel 2013. Per i privati, che installano un impianto fotovoltaico destinato a soddisfare le necessità elettriche domestiche, è prevista una detrazione fiscale pari al 50% dell’investimento monetario sostenuto, equiparate alle spese per ristrutturazione edilizia, da distribuire in dieci anni, con un massimale di spesa pari a 96.000 euro. Qualora l’impianto preveda anche la pompa di calore, sfruttabile sia per riscaldare sia per condizionare l’abitazione dell’utente privato, la detrazione fiscale sale al 65%, sempre in dieci anni, come intervento di riqualificazione energetica. La detrazione fiscale riguarda le sole spese sostenute per l’impianto al netto di tariffe incentivanti e contributi erogati per l’impianto fotovoltaico.
Conviene vendere l’energia fotovoltaica? L’autoconsumo è la soluzione più conveniente per un privato. Consumare l’energia elettrica prodotta gratuitamente riduce proporzionalmente quella consumata a pagamento, con un risparmio immediato. L’autoconsumo implica il consumo istantaneo della corrente prodotta, che è in relazione diretta con l‘irraggiamento solare, o in alternativa si può ricorrere a impianti con accumulo che badano a immagazzinare l’energia prodotta rilasciandola quando è necessario. Il sistema d’accumulo può essere connesso alla rete, per cedere a questa l’eventuale eccedenza, o a circuito chiuso senza collegamento e trasferimento esterno. Il valore unitario di rimborso della corrente elettrica ceduta alla rete è stabilito in un ammontare inferiore al costo dell’energia acquistata. L’ente responsabile, diverso dal gestore, rimborsa l’utente in due rate d’acconto durante l’anno e una di conguaglio entro giugno dell’anno successivo. Il rimborso non riduce la bolletta elettrica ma restituisce all’utente parte del costo sostenuto. La connessione alla rete, inoltre, implica dei costi, come ad esempio l’installazione di un contatore e l’allacciamento.
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