Poiché i rilievi di un esperto possono incidere fortemente sui costi di realizzazione di un impianto eolico fai da te, è bene investire qualche euro per acquistare un anemometro o, meglio, una stazione anemometrica, che consente la scelta del sito ottimale eseguendo rilevamenti periodici sull'intensità e la direzione del vento. I dati così raccolti vengono immagazzinati su una scheda SD e successivamente elaborati un PC. Si può così valutare dove fare l'installazione e, addirittura, in quanto tempo la spesa potrà essere ammortizzata. E' semplice reperire in commercio queste stazioni e, investendo anche un pò di tempo per fare qualche ricerca sul web, acquistarle per importi tra i 500€ e i 700€. Un investimento iniziale necessario ed importantissimo. E' possibile anche confrontare le informazioni ottenute con quelle riportate dall'Atlante Eolico d'Italia o dalla più vicina stazione anemometrica (se esistente), per una valutazione ancora più ampia dei venti nella zona scelta. Perché l'impianto progettato sia ben funzionante la velocità minima del vento deve essere di 15 Km/h, con una velocità ottimale di 40-50 Km/h.
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Scelto il sito, occorre procurarsi il necessario per la realizzazione dell'impianto, iniziando dalla struttura di sostegno e dal rotore a una o più pale; occorre poi un regolatore di carica collegato al pacco batterie e al carico di protezione: quest'ultimo consente di assorbire l'eventuale energia in eccesso e di disperderla riscaldando aria o acqua. Le batterie più utilizzate per questo genere di impianti sono al piombo acido 12V, del tipo deep cycle, capaci di sopportare fino a 300 cicli. L'inverter è lo strumento necessario per trasformare l'energia continua generata dal vento in energia elettrica alternata, l'unica utilizzabile a fini domestici. Si consiglia anche l'uso di un diodo di blocco, per evitare la dispersione energetica quando il vento fa girare le pale in senso inverso a quello previsto per il funzionamento. Un quadro di controllo, cavi del diametro capace di sopportare l'energia prodotta e un interruttore per corrente continua (DC) utile a scollegare, all'occorrenza, le batterie dall'inverter sono gli ultimi elementi necessari.
La turbina non è altro che un sistema composto dalle pale eoliche, che sono mosse dal vento, collegate ad un comune generatore di corrente. Occorre scegliere un prodotto capace di sopportare tensione e potenza ingenti e che produca una corrente di almeno 12 Volt. Sono da escludere gli alternatori delle auto poiché hanno una velocità di rotazione troppo elevata. Non resta che costruire le pale. Anche se è possibile utilizzare diversi materiali, come legno o metallo, anche riciclati, è consigliabile scegliere il PVC: è facilmente reperibile, economico, semplice da lavorare, leggero e resistente. Per iniziare occorre misurare il tubo in PVC e tagliarlo con un seghetto in parti uguali, delle dimensioni desiderate. Per dargli la forma della pala tagliare in senso obliquo, partendo da uno degli angoli, così da formare un triangolo allungato. Per realizzare il supporto per il montaggio è sufficiente staccare una superficie quadrata del tubo all'angolo opposto, lasciando un margine di almeno 15 cm. Le pale così create vanno smussate con della carta vetro, verniciate per proteggerle dai raggi UV e fissate sul mozzo, prima di issare l'intero meccanismo sul palo preventivamente preparato.
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