La salvia officinalis ha un antichissima tradizione come pianta officinale più che come erba aromatica: già i Romani e i Greci la coltivavano per le sue proprietà mediche, non per il suo uso in cucina. I Galli la consideravano addirittura una pianta sacra. Il suo nome deriva proprio dal latino "salvus" nel senso di salvo, sano. Presso i Cinesi la salvia officinalis era considerata in grado di allungare la vita e curare numerose malattie. Oggi sappiamo che la salvia è un gastroprotettore e riduce la glicemia. Inoltre è utile come estrogeno naturale, riduce la ritenzione idrica ed è indicata per il trattamento di gengiviti ed ascessi. La salvia officinalis è utile anche nell'ambito della cosmesi e compare come ingrediente in molti preparati. Serve ad esempio a sbiancare i denti, per detergere la pelle o come additivo naturale nelle tinture per capelli.
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Un infuso di salvia può servire per fare recuperare le forze ad un convalescente: basta macerare 100gr di salvia officinalis in 1 litro di vino per 8 giorni, ottenendo una bevanda speziata che ridona energia. In commercio si trovano tisane alla salvia già pronte, ma è facile realizzarne in casa mettendo in infusione foglie secche di salvia officinalis in acqua bollente, insieme ad un cucchiaio di miele o qualche goccia di limone. Questa tisana è efficace contro il mal di stomaco e la sensazione di gonfiore. Dalle foglie di salvia officinalis si estrae anche un olio essenziale dalle proprietà molteplici. Nella salvia si trovano infatti le vitamine B1 e C, acido caffeico, acido glicemico e diversi tipi di enzimi. Non vi sono vere e proprie controindicazioni all'utilizzo, solo il contenuto di tujoni e chetoni, può essere tossico in dosi eccessive.
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