Il termosifone

Il termosifone

Il termosifone, noto anche come radiatore o calorifero, rappresenta sicuramente un'invenzione che ha rivoluzionato il modo di vivere di ognuno, migliorando l'abitabilità delle abitazioni che vengono riscaldate mediante esso. I primi modelli risalgono al 1800. Inizialmente il materiale utilizzato per la costruzione era esclusivamente la ghisa in quanto non se ne trovavano altri. Durante gli anni Quaranta è iniziata la produzione di modelli di termosifone in acciaio e in alluminio, caratterizzati da una maggiore leggerezza e lavorabilità. Negli ultimi anni, anche il polipropilene è venuto alla ribalta, benché l'alluminio rimanga più apprezzato. Il mercato del settore propone una gamma molto ampia di termosifoni, differenti in stile, colori, materiali. E' impossibile, quindi, che non si trovi la tipologia che maggiormente si adegua alle proprie necessità. Anche i prezzi attualmente applicati sono variabili e ben si adeguano alle capacità economiche di tutti.
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Come è fatto un termosifone

Radiatore con dieci moduli Il termosifone non è un oggetto difficile da individuare all'interno di ogni abitazione. Esso è essenzialmente composto da una serie di moduli, venduti singolarmente, che tutti insieme vanno a comporre il termosifone dandogli le caratteristiche e le dimensioni più adeguate all'ambiente in cui viene installato. I moduli, quindi, sono elementi variabili nel numero. Ogni termosifone è dotato di tre valvole. La prima è la cosiddetta "valvola di spurgo" ed è quella che serve per l'eliminazione dell'aria dal termosifone. In sua presenza, infatti, l'acqua non può entrare nelle tubature e non si può effettuare il riscaldamento. Il "detentore" è una valvola che regola la velocità dell'acqua dentro al termosifone. Il "termostato" più di una valvola è una manopola utilizzando la quale è possibile gestire la quantità di acqua che entra nel termosifone. Si può rendere più caldo o più tiepido fino a spegnerlo completamente benché la caldaia rimanga accesa e continui ad alimentare gli altri termosifoni.

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Il principio di funzionamento del termosifone

Termosifone da dodici moduli Il funzionamento del termosifone è basato sull'utilizzo dell'acqua calda la cui produzione è affidata, normalmente, ad una caldaia. L'immissione dell'acqua nei tubi può avvenire in due modi differenti. La prima è definita come naturale o "convettiva", mediante lo sfruttamento della densità del liquido e della tendenza di spostarsi in alto o in basso in base alla temperatura raggiunta. La circolazione forzata avviene con una pompa mediante cui l'acqua calda viene spinta meccanicamente all'interno delle tubature del termosifone. Il secondo tipo è sicuramente quello che al momento è più utilizzato perché consente il riscaldamento anche di ambienti posizionati a livelli differenti rispetto alla posizione della caldaia. Riguardo a quest'ultima, normalmente è a gas metano o GPL ma laddove non esiste quest'alimentazione allora si utilizza il gasolio. Negli ultimi anni si utilizzano anche le stufe a pellet.


Come scegliere il termosifone più adatto

Esempio di radiatore in alluminio In linea generale il termosifone va scelto nel momento stesso in cui si effettua la progettazione degli impianti di riscaldamento. Sono tre le cose da tenere strettamente in considerazione. Innanzitutto è importantissimo considerare di che tipologia di casa si sta parlando dal momento che una piccola abitazione monofamiliare avrà obbligatoriamente necessità di riscaldamento differenti rispetto, ad esempio, ad una villa e gli esperti lo sanno bene. Il secondo punto fondamentale è la certificazione energetica della casa. Si tratta di un aspetto relativamente recente di cui tenere conto. Essa definisce se le costruzioni sono state effettuate rispettando i criteri del risparmio energetico ed assegnando all'abitazione la relativa classe di appartenenza. Terza ed ultima variabile da considerare è la cubatura totale dell'ambiente (con la relativa dimensione dei termosifoni). Si tratta comunque di valutazioni complicate che vanno fatte da esperti.


Gli svantaggi e i vantaggi in base ai materiali

Esistono diversi tipi di termosifone, ciascuno con le sue caratteristiche. In termini di riscaldamento, il termosifone in ghisa è abbastanza lento e, quindi, svantaggioso. Lo è altrettanto però per il raffreddamento e quindi risulta un vantaggio nel momento in cui continua ad irradiare calore anche con la caldaia spenta. Il peso della ghisa è un ulteriore svantaggio. Il termosifone in questo materiale, infatti, pesa tantissimo specialmente rispetto a quelli in alluminio e acciaio. Questi ultimi sono i più robusti. Seguono quelli in ghisa. Ultimi i termosifoni in alluminio. I modelli in acciaio e in alluminio possono risultare anche eleganti, cosa che non avviene invece con i modelli in ghisa (normalmente indicati per gli ambienti più vecchi). La varietà dei modelli tra cui poter scegliere è più alta per i termosifoni in alluminio o in acciaio. Pochi, invece, quelli in ghisa. La pulizia è semplice per tutti, eccetto per quelli in ghisa, soggetti alla ruggine.


I prezzi in commercio

Radiatore Il prezzo dei termosifoni è strettamente correlato a quelli che sono i materiali con cui gli stessi sono costruiti. Altro fattore che determina un prezzo notevolmente più alto rispetto ad uno più basso sta nel numero dei moduli che compongono il termosifone stesso. In linea generale, comunque, il termosifone dal costo maggiore è sicuramente quello realizzato in acciaio. Si tratta di una tipologia che prevede un'ampia gamma di modelli, senza considerare che si tratta di un vero e proprio complemento d'arredo che ben si sposa con ogni angolo dell'abitazione e con ogni tipologia di arredamento. In media, da una ricerca effettuata, risulta che presso la grande distribuzione ogni singolo modulo che compone il termosifone ha un costo di 10€ a cui si aggiunge un costo di 12€ ciascuno per l'installazione. Ad esempio, per un appartamento da 75 mq che richiede circa 40 elementi occorrerà spendere circa 500€.




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