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Il legno lamellare è molto apprezzato anche per la sua versatilità: infatti può essere usato per realizzare travi ed elementi di qualunque forma e dimensione. In questo modo si ottimizzano le prestazioni meccaniche superando i limiti imposti dalle misure del tronco. A differenza di quanto accade per il legno massello, le travi in legno lamellare hanno una sezione dove l'altezza è molto superiore alle dimensioni della base. Di conseguenza si ha un più alto valore di resistenza. In genere l'unico limite alla lunghezza delle travi è costituito dal fatto che l'elemento va trasportato e posto in opera agevolmente. Il legno lamellare viene usato spesso per creare strutture edili, rivestimenti e coperture. Infatti questo materiale è combustibile, ma possiede una resistenza al fuoco maggiore, in certi casi, a strutture analoghe in calcestruzzo armato oppure in acciaio. Ciò avviene per il fatto che la combustione avviene lentamente.
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La resistenza del legno lamellare viene definita attraverso numerosi fattori. Innanzitutto la resistenza meccanica delle fibre di legno è molto alta e si riduce in maniera lenta durante la combustione. Di conseguenza la struttura cede soltanto quando la parte non carbonizzata è così ridotta da non avere più una funzione portante. La resistenza al fuoco delle travi in legno lamellare può variare a seconda dell'essenza usata. Infatti i vari tipi di legno hanno una diversa velocità di carbonizzazione. Per calcolare la classe di resistenza dell'intero elemento ci si basa su quella delle lamelle che lo compongono e sul modo in cui sono disposte. I migliori risultati si ottengono con la disposizione della venatura contrapposta. L'assegnazione della classe di resistenza ai legni per uso strutturale di conifere e latifoglie fa riferimento ai requisiti previsti all'interno delle norme UNI EN 14081-1 e UNI EN 338.
Il legno lamellare ottenuto dalle conifere viene suddiviso tra le varie classi di resistenza contenute nella norma UNI EN 1194. La stessa normativa indica i relativi valori caratteristici. Le classi di resistenza sono quattro e sono definite GL24, GL28, GL32, GL36. La sigla GL è un acronimo per Glulam, parola inglese che significa appunto legno lamellare. Il numero successivo indica invece il valore della resistenza a flessione corrispondente. Inoltre si distingue tra il legno lamellare combinato e il legno lamellare omogeneo: il primo è indicato con la lettera C, il secondo con l'H. Infatti bisogna tenere a mente che sono le lamelle esterne a subire gli effetti maggiori di una flessione semplice. Di conseguenza bisogna mettere a punto delle contromisure, ad esempio collocando le lamelle più resistenti nelle parti esterne della sezione (come avviene in una trave di legno lamellare combinato) o adottando tavole con la stessa classe di resistenza.
Il legno lamellare deve soddisfare i requisiti previsti all'interno della norma europea armonizzata UNI EN 14080. Al tempo stesso è stato introdotto l’obbligo della Marcatura CE dopo la valutazione di conformità degli elementi. Il processo di produzione avviene in appositi stabilimenti e, sempre in base alla norma UNI EN 14080, è necessario effettuare controlli periodici. Questi riguardano non soltanto il processo di produzione, ma anche la tenuta dell'incollaggio e le modalità di realizzazione dei giunti a pettine effettuando prove a campione. Le caratteristiche tecniche delle travi in legno lamellare dipendono da quelle della materia prima. Di conseguenza è bene che il legno sia il più omogeneo e uniforme possibile. In genere si impiega il legno delle conifere, come abete bianco e rosso, pino, larice e douglasia. Spesso il legname proveniente dai Paesi scandinavi, dall'Austria, dalla Svizzera e dalla Germania. Occasionalmente si adotta il legno di castagno e rovere.
La scelta dell'essenza usata per le travi in legno lamellare viene fatta in base alla destinazione d'uso finale e alla classe di servizio. Al tempo stesso bisogna valutare il costo della materia prima e la semplicità di reperimento. Per tutti questi motivi si impiega principalmente l’abete rosso: infatti si tratta di un'essenza economica, semplice da reperire e che consente di ottenere lamelle facilmente lavorabili. Anche l’abete bianco è molto economico e diffuso, tuttavia è meno apprezzato perché l’accrescimento del tronco avviene in maniera irregolare. Infine il larice si caratterizza per una buona resistenza meccanica e per una lunga durabilità. Di conseguenza resiste molto bene agli agenti atmosferici e viene usato spesso per creare strutture per esterni in classe di servizio 3. La normativa fissa parametri soltanto per lo spessore e la sezione trasversale delle assi, non per la loro lunghezza minima.
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