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La demolizione di una parete domestica dovrà rispettare delle regole precise. Per prima cosa ci si dovrà assicurare che il muro da abbattere non sia portante. Tale informazione potrà essere trovata nel progetto catastale della casa. Questo passaggio non deve essere tralasciato per nessun motivo: un intervento ad un muro portante può avere serie conseguenze strutturali sull’intera abitazione, fino ad arrivare ad un crollo della stessa. Fatto ciò, ci si dovrà assicurare che nel muro non passino tubi o canalette varie (ad esempio gli scarichi fognari, le canalette della corrente elettrica, i tubi del gas, ecc.). Va precisato che la presenza di tubi non impedirebbe l’abbattimento di un muro, ma trattandosi in questo caso di un lavoro fai da te, si dovrà poi essere in grado di ripristinare i vari allacciamenti deviandoli altrove. Nel caso però si sia in grado di farlo, basterà chiudere tutti gli interruttori e rubinetti per evitare qualsiasi perdita. Armati di piccone si procederà con la demolizione. Bisognerà indossare dei guanti protettivi ed un paio di occhiali da lavoro. Se possibile, è meglio far uso anche di una mascherina, in modo da non inalare la polvere prodotta.
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A seguito della demolizione di una parete, verrà a formarsi una discreta mole di materiale di scarto. Questo materiale non può essere conferito nei bidoni della raccolta differenziata. Dovrà perciò essere portato in un’isola ecologica. Tuttavia, gli operatori dell’isola generalmente consentono tale scarico solo per piccole quantità di macerie. Si tratta infatti di un prodotto difficile da smaltire e proprio per questo sono restii ad accettarlo. Per ovviare questo problema, sarà sufficiente recarsi in comune e chiedere un permesso di scarico, precisando più o meno i metri cubi di materiale che si intende portare in discarica. Ottenuto il permesso, l’ideale sarebbe riuscire a caricare le macerie in un’unica volta: più viaggi verso l’isola, infatti, negherebbero l’accesso all’utente anche se provvisto di permesso. Ci si potrà quindi servire di un furgone o un camioncino per trasportare il tutto. Una volta arrivati all’isola ecologica basterà esibire il permesso e scaricare le macerie nella sezione "inerti".
Sarà quindi giunto il momento di ricostruire parte del muro abbattuto (ad esempio creando un basso muretto, un arco ecc.). Dopo aver eliminato tutte le macerie, si dovrà pulire bene il pavimento. Si noterà, infatti, ancora una grande presenza di polvere che di certo non favorirà la ricostruzione. Scopa e paletta dovrebbero essere sufficienti, ma per velocizzare il lavoro si potrà anche optare per un’aspirapolvere da cenere (tipico delle stufe a pellet). Ci si dovrà poi procurare il materiale necessario, vale a dire mattoni (meglio se forati), calcestruzzo, una cazzuola da muratore ed un secchio d’acqua. La procedura è molto semplice. Per prima cosa i mattoni andranno messi in ammollo nell’acqua per una decina di minuti. Successivamente, con l’ausilio della cazzuola, si posizionerà un po’ di calcestruzzo in corrispondenza di dove sorgerà il muro, ed infine, dopo averlo scolato un po’, si appoggerà il mattone sopra la malta. L’ideale sarebbe che ci fosse un po’ di calcestruzzo anche tra mattone e mattone, in modo da rafforzare la parete. Una volta che il tutto sarà asciutto non rimarrà che dare una passata uniforme di malta fina e poi intonacare a piacere.
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