Muri di sostegno

L'invenzione dei muri di sostegno

Fin dagli albori il genere umano ha sempre dimostrato la volontà di controllare il territorio. Laddove la natura era clemente e il territorio presentava grandi pianure non vi erano problemi, ma nei territori più impervi e poveri di terreni coltivabili l'uomo ha ricavato spazi utili alle sue attività costruendo i primi muri di sostegno. Inizialmente questi erano formati da semplici pietre accatastate per impedire alla terra, spesso di riporto, di franare verso valle. Nel tempo, questa rudimentale costruzione si è affinata in una vera e propria categoria di muri di sostegno tuttora in uso: il muretto a secco. Pur essendo una struttura essenziale, il muretto a secco presenta dei notevoli vantaggi. Veniva costruito utilizzando le pietre trovate in loco, spesso durante la setacciatura del terreno. Posizionate a incastro e prive di malta legante, non solo funzionavano da sostegno al terreno così coltivabile, ma garantivano un perfetto drenaggio delle acque grazie proprio all'assenza della malta. Ve ne sono numerosi esempi in Liguria, terra molto montagnosa dove i contadini furono costretti a costruire terrazzamenti per ottenere strisce di terra coltivabile.
Muretto a secco privo di malta

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La funzione dei muri di sostegno

Lavori per la costruzione di un muro di sostegno La funzione assoluta dei muri di sostegno è quella di "contenere" una porzione di terreno posizionata a monte del muro impedendone la caduta verso valle. Può essere usato anche per sostenere porzioni di pareti rocciose laddove queste presentino forte fratturazione strutturale elevandone il rischio di frana. Vengono usati anche come sostegno di terrapieni, massicciate stradali o ferroviarie e in ogni contesto ove si presenti il rischio di frana o di cedimento dei terreni, sia rocciosi che di riporto, che si trovano a monte del muro. Vengono oggi distinti in muri di sottoripa o sottoscarpa oppure in muri di controripa. Nel primo caso la funzione del muro di sostegno è quella di sostenere un manufatto creato dall'uomo, mentre nel secondo caso i muri sono posizionati a protezione del manufatto stesso contenendo le terre sovrastanti.

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Le caratteristiche tecniche dei muri di sostegno

Muretti di contenimento con legni intrecciati I muri di sostegno per svolgere la loro funzione in modo corretto devono rispettare precise caratteristiche. L'ingegneria moderna ha affinato queste caratteristiche imponendo dei precisi parametri un tempo calcolati solo per esperienza diretta. La prima caratteristica fondamentale è il calcolo della profondità del piede del muro di contenimento. Questa deve essere proporzionata all'altezza del muro, al suo spessore e al peso del materiale da sostenere. Se la profondità del piede viene calcolata male, ovvero se è sottodimensionata rispetto al muro stesso, questo nel tempo si ribalterà, non essendo adeguatamente strutturato. D'altro canto, un sovradimensionamento della profondità del piede farà lievitare i costi di costrizione inutilmente. È quindi importante calcolare attentamente di quanto deve essere approfondito il piede del muro di contenimento per evitare rischi e inutili spese.


Lo spessore e il drenaggio dei muri di sostegno

Schema di drenaggio Lo spessore dei muri di sostegno è proporzionale al peso del materiale che devono contenere. Costruire un muro di sostegno sottile, anche se provvisto di piede ben approfondito, per sostenere una massa troppo pesante significa non fornire sufficiente forza al muro per contrastare la spinta del materiale a monte. In questo modo il muro non riuscirà a reggerne il peso e cederà. Il drenaggio del muro influisce direttamente sul peso che questo deve sostenere e per questo motivo è una delle caratteristiche fondamentali di un buon muro di contenimento. Le piogge infatti non scorrono solo in superficie, ma scendono in profondità nel terreno. Per effetto della forza di gravità sono poi richiamate verso valle, fino al mare, per chiudere il ciclo dell'acqua. Se un muro di contenimento non è provvisto di sufficiente drenaggio, le acque che si infiltrano nel terreno da contenere si accumuleranno alla base del muro, scalzandolo o provocando spanciamenti. Questi ultimi sono sinonimo di cattivo drenaggio e condannano il muro di contenimento al fallimento. Il peso dell'acqua infiltrata andrà infatti a variare i parametri stabiliti durante la costruzione e il muro cederà.


I materiali usati per la costruzione dei muri di sostegno

Esistono molti materiali con cui costruire un muro di sostegno, scelti a seconda dell'intervento che si deve compiere. Il più antico materiale usato, come detto in precedenza, erano le pietre trovate in loco per la costruzione dei muretti a secco. Nell'evoluzione tecnologica dell'uomo, si è poi passati a introdurre la malta all'interno dei muretti a secco con la convinzione di renderli migliori. Se da un lato questo è vero in quanto l'introduzione della malta rende il muretto più stabile e forte, dall'altro questa "innovazione" ha creato i primi problemi legati al drenaggio delle acque. Infatti i muretti a secco vengono utilizzati ancora oggi per piccoli lavori, soprattutto a protezione di terre coltivabili. Naturalmente per opere importanti si usano calcestruzzo e cemento armato con i quali vengono costruiti grandi muri a protezione di strade o costruzioni. Particolare attenzione viene posta al drenaggio, affidato ai cosiddetti "barbacani". Questi sono fori nel muro che arrivano a intercettare le acque nel terreno per portarle al di fuori del muro.


Muri di sostegno: Le opere di ingegneria naturalistica

Muretto Per quanto i muri di sostegno in cemento armato, molto spesso, con piede ben approfondito e barbacani perfettamente funzionanti siano un'opera di tutto rispetto, resta lo svantaggio del terribile impatto che questi hanno sull'ambiente. Vere e proprie muraglie sono estremamente brutte a vedersi. Laddove non vi sono alternative, si ricorre a volte a coperture con lamine di pietra per alleggerirne l'impatto e rendere i muri simili a pareti rocciose. Ma in alcuni casi non si può fare a meno della loro imponenza. L'ingegneria ambientale negli ultimi decenni si è dedicata a studiare soluzioni funzionali e meno d'impatto. Dove è possibile si usano materiali come lo spritz beton, una particolare malta cementizia da "spruzzare" sulla parete, usata più che altro per contenere tagli stradali interessati da distacchi di massi. Vi sono poi opere di sostegno in legno, per fare in modo che si confondano con l'ambiente circostante riducendo l'impatto ambientale.


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