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Ogni stanza ha bisogno di una specifica illuminazione, ma è importante anche scegliere le lampadine che fanno al caso nostro. La lampadina a incandescenza è sicuramente eccezionale per quanto riguarda la resa del colore, uno dei parametri fondamentali per evitare di incorrere in problemi oculistici. Purtroppo, però, la vendita di questi prodotti è stata vietata dall'Unione Europea nell'ormai lontano 2009 e le ragioni sono più che plausibili. In effetti, il rendimento delle lampadine incandescenti comporta uno spreco di energia pari al 90%. Il loro funzionamento è infatti basato sul surriscaldamento di un filamento di tungsteno all'interno del quale si incanala l'energia, ma solo il 7% di questa ricade all’interno dello spettro del visibile, tutto il resto si disperde in calore, provocando anche un aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Tuttavia sono in corso degli studi scientifici che potrebbero presto riportare in commercio le vecchia lampadine. Scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno integrato una struttura cristallina nel bulbo in grado di riflettere l'energia dispersa, arrivando così ad un rendimento del 40%.
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Le CFL (Compact fluorescent lamp), ossia le lampadine compatte fluorescenti, sono le più diffuse tra quelle a risparmio energetico. Si tratta di lampade a scarica dalla luminescenza indiretta il cui funzionamento è il seguente: all’interno del bulbo (a forma di tubo) si trova un gas nobile (neon, argon, xeno o kripto) miscelato con vapori di mercurio, mentre sulla superficie interna è depositato uno strato di materiale fluorescente. Il passaggio di elettroni all’interno del tubo, eccitando gli atomi di mercurio, consente loro di emettere dei fotoni nell’ultravioletto. Questi attraversano poi lo strato fluorescente che li immette nel campo del visibile sotto forma di luce. I prodotti di questo tipo sono facilmente riconoscibili per la loro forma, a spirale o serpentina. La luce che emettono è piuttosto fredda ed impiegano alcuni minuti prima di raggiungere il massimo grado di luminescenza. Il loro rendimento è sicuramente migliore rispetto a quello delle vecchie lampadine a incandescenza (40 volte superiore per rapporto lumen/watt), ma non mancano gli inconvenienti. Il mercurio presente al loro interno ha infatti un potere altamente inquinante e va smaltito con apposite procedure.
Al di la delle CFL, ci sono altre interessanti lampadine a risparmio energetico, come quelle a LED (Light Emitting Diode). Sviluppati nel 1962 da Nick Holonyak Jr, i LED sono componenti elettronici che, al passaggio di corrente, emettono una luce priva di raggi infrarossi ed ultravioletti. Entrando nello specifico, si tratta dispositivi optoelettronici che sfruttano materiali semiconduttori per produrre dei fotoni. Il fenomeno è quello dell'emissione spontanea (costante o intermittente) ottenuta mediante combinazioni di coppie elettrone-lacuna secondo il principio del diodo a giunzione. Questa è senza ombra di dubbio l'illuminazione del futuro, giacché la più efficiente per quanto riguarda il rapporto rendimento/consumi. È inoltre priva di sostanze inquinanti e, al contrario della CFL, è in grado di raggiungere rapidamente l'emissione massima di luce. Vi sono poi le lampade alogene a basso consumo, che somigliano molto a quelle a incandescenza, con la differenza che il gas contenuto nel bulbo è arricchito da un elemento alogeno (come lo iodio il kripton o lo xeno) che permette al filamento di raggiungere temperature molto più alte rispetto a una normale lampadina.
Le lampadine OLED sono così chiamate poiché sfruttano la tecnologia del diodo organico a emissione di luce (OLED, ovvero Organic Light Emitting Diode). Si tratta di un processo che permette di produrre elettroluminescenza attraverso uno strato di materiale organico contenente al suo interno polimeri in grado di modellare la materia organica stessa, permettendone la distribuzione in righe e colonne. Vengono così a formarsi dei pixel, ognuno dei quali in grado di emettere luce propria. A differenza delle lampade a LED, quindi, le OLED sfruttano sostanze organiche e, pertanto, sono certamente meno inquinanti. La loro efficienza è assolutamente impareggiabile, giacché comportano un utilizzo quasi totale dell'energia impiegata e arrivano ad un riscaldamento di circa 30°C al massimo. Poca dispersione di calore, quasi nessuna emissione di CO2 e, soprattutto, nessuna traccia di mercurio al loro interno. Le lampade OLED, inoltre, emettono una luce morbida e priva di ombre. L'unico problema è dato dal costo molto elevato che le lascia ancora fuori dal mercato. Ciò è dovuto al fatto che si tratta di una tecnologia ancora in corso di sperimentazione, ben presto il prezzo scenderà.
Come scegliere la giusta lampadina ? Quando le soluzioni sono tante, si fatica a prendere la decisione finale. Il primo consiglio per effettuare il giusto acquisto è quello di confrontare i prezzi, ma anche i consumi. Basandoci soltanto sul costo d'acquisto, infatti, rischieremmo di perdere l'opportunità di risparmiare tanti soldi sulle bollette e di comprare un prodotto che dura poco. Ma entriamo nel merito e confrontiamo, per iniziare, i prezzi d'acquisto. Una CFL costa in media 4 euro, un lampada a LED ha un prezzo variabile tra i 6 e i 30 euro, mentre una lampada alogena a basso consumo ha un costo medio di 7 euro. Ma quali sono i consumi ? E la durata? Le CFL hanno un'efficienza di 48-120 lumen/watt e una durata di 10.000-24.000 ore; le lampade a LED, 70-110 lumen/watt e una vita media di 30.000-100.000 ore; le alogene garantiscono una prestazione di appena 16 lumen/watt e una durata di 2.000-4.000 ore. Ne deduciamo che, per rapporto qualità-prezzo, a vincere sono i LED. Anche se la CFL costa meno ed ha un rendimento buono, impiega molto tempo per raggiungere la massima portata di luce, oltre a presentare l'inconveniente del mercurio. A voi la scelta.
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