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Nella coltivazione del Melograno bisogna sempre dare un occhio di riguardo a quelle che sono le sue necessità idriche. Di fondamentale importanza ricordare come questa pianta odi in maniera assoluta i ristagni d'acqua che vanno, quindi, evitati con cura. I periodi siccitosi, invece, sono tollerati solo per brevi periodi. In estate è consigliabile annaffiare il Melograno ogni 8 giorni circa apportando 2-3 litri d'acqua per ogni esemplare direttamente sulle radici cercando di evitare di bagnare il tronco. Il momento ideale per irrigare è sicuramente alla sera, dopo il tramonto utilizzando preferibilmente dell'acqua piovana riscaldata dal sole durante tutto il pomeriggio. I Melograni in vaso si irrigano variando le quantità di acqua in base alla grandezza del vaso. Importante assicurarsi che i terreni siano sempre ben umidi.
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Le tecniche colturali del Melograno sono davvero semplicissime e alla portata di tutti, anche di coloro che non si sono mai avvicinati a questo tipo di albero. Si adatta, infatti, molto bene a vari tipi di terreno anche se predilige quello sciolto e profondo. La messa a dimora va fatta in autunno o in inverno al Centro-Sud, mentre in primavera in quelle settentrionali. Va scavata una buca sufficientemente grande e una volta inserite le radici al suo interno vanno ricoperte. Nei primi tre anni di vita del Melograno non è necessario procedere a potatura, ma basta semplicemente effettuare piccoli tagli in modo che si formino le impalcature. Se si decide di crescere un albero a cespuglio è necessario spuntarlo ad una ventina di centimetri dal terreno, sfoltendolo e mantenendone la forma. Le potature si eseguono nei primi tre mesi dell'anno.
La concimazione, come avviene per qualsiasi altro tipo di pianta, rappresenta una tappa importante nella vita del Melograno e per questo motivo non va assolutamente tralasciata. Per le piante più giovani, e quindi appena messe a dimora, è importante favorire la loro acclimatizzazione ed il loro adattamento. In questo caso specifico, è altamente consigliato utilizzare dei concimi equilibrati in NPK (azoto, potassio e fosforo) in rapporto 1:1:1. Le dosi sono mediamente di 20 grammi di fertilizzante per ogni albero da somministrare ogni bimestre. Su ogni confezione è tutto ben indicato ed è importantissimo seguire alla lettera quanto prescritto per evitare danni anche irrimediabili al Melograno. Se la coltivazione è effettuata in vaso, la concimazione è mensile, da effettuarsi con un concime (sempre equilibrato) di tipo liquido da somministrare al momento dell'annaffiatura. Per i Melograni adulti, l'elemento indispensabile è l'azoto.
Nonostante il Melograno sia un albero che, negli anni, si è saputo adattare bene a qualsiasi condizione, è indispensabile conoscere quello che è il suo habitat ideale, ovvero le condizioni migliori in cui, grazie alla corretta esposizione, si riescono ad ottenere i frutti migliori ed una pianta più rigogliosa. Questo albero, infatti, si trova anche a 1.000 metri di quota, ma è indiscusso che a quest'altezza soffra notevolmente. Gli ambienti temperati sono sicuramente migliori per il Melograno che necessita di temperature ottimali che di giorno sono comprese tra i 20 e i 25 gradi mentre di notte non dovrebbero mai scendere sotto il 17 gradi centigradi. A temperature che scendono sotto lo zero, il Melograno vive male. Si può affermare con certezza che attorno ai -10 gradi vi è una notevole sofferenza mentre basta scendere sotto il -15 gradi per portare la pianta alla morte.
I parassiti che possono infestare il Melograno sono svariati. Tra questi si collocano principalmente gli afidi, il ragnetto rosso e la cocciniglia. Il trattamento va effettuato utilizzando appositi antiparassitari. Le malattie crittogamiche che colpiscono la pianta sono principalmente tre: l'Alternariosi, la Muffa Grigia e la Cercosporiosi. L'Alternariosi è anche detta "marciume nero" e scaturisce da un fungo nelle zone con clima umido. Si manifesta con macchie nere e man mano che il problema cresce si allarga anche la chiazza. Per combattere questa malattia si utilizzano prodotti a base di rame. La Muffa Grigia colpisce essenzialmente il frutto che diventa completamente (o in parte) marcio ed assume la classica colorazione grigia. I trattamenti ideali sono quelli che si effettuano anche per la Peronospora. La Cercosporiosi colpisce con macchie chiare le foglie e si combatte con prodotti specifici, da alternare tra loro per evitare la resistenza.
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