La coltivazione aglio non richiede cure particolari, non sono necessarie irrigazioni, né tanto meno concimazioni. Se la coltura è fatta in vaso sono da prevedere delle innaffiature per evitare che la parte aerea si secchi prima che il bulbo diventi maturo. Dopo circa 7 mesi dalla semina, i bulbi sono maturi e possono essere raccolti. Il metodo usato per capire se è il momento giusto è osservare il fogliame verde: se la punta è rinsecchita ed è piegata verso un lato, allora l'aglio all'interno del terreno si è ingrossato ed è possibile estirparlo. È sufficiente tirare la pianta verso l'alto per staccare le radici. Le piante vanno riposte su un piano fresco e asciutto per permettere alla parte verde di seccarsi completamente. A questo punto si può procedere a realizzare delle grosse trecce per riporre gli agli in una stanza arieggiata.
La coltivazione aglio deve considerare gli eventuali parassiti che possono ridurre il raccolto. Spesso si tende a non effettuare la rotazione delle culture e seminare sempre l'aglio nello stesso posto. Si verifica che pur considerando le concimazioni iniziali le sostanze nutritive non sono più equilibrate. Il terreno risulta povero di alcuni nutrimenti, quelli necessari alla pianta per svilupparsi. In queste condizioni, con l'aumento dell'umidità dovuto a precipitazioni o irrigazioni eccessive, si sviluppano muffe e funghi, che attaccano inevitabilmente il bulbo creando dei marciumi. Sono possibili attacchi di parassiti sulla parte verde della pianta come la ruggine e la peronospora. Il fogliame può essere intaccato da insetti come la mosca e la nottua. In tutti i casi è sufficiente spargere della cenere setacciata, intorno alla pianta, anche per prevenire eventuali attacchi.
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