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Come già accennato, i cavoli hanno grandi capacità di adattamento sia climatiche che ambientali. Tuttavia, prediligono un terreno ricco di humus, con un'aerazione sufficiente ed un buon drenaggio, utile per scongiurare i pericolosi ristagni d'acqua causa di marciumi radicali ed asfissie. Pertanto, prima della coltivazione cavoli, il terreno va adeguatamente lavorato e fertilizzato preferibilmente con stallatico maturo, letame essiccato e fermentato. Per un'adeguata preparazione del substrato saranno sufficienti 2 kg per mq. Si procede per vangatura: quindi vanno realizzati dei solchi paralleli lungo tutto il terreno e profondi circa 30-35 cm. All'interno di ciascuna fenditura, si dispone il concime che verrà poi ricoperto dal terriccio. Per assicurare un buon drenaggio, si può integrare della ghiaia o della sabbia. Per invece aumentare la capacità di trattenere l'umidità, utilizzare della torba.
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La coltivazione cavoli avviene a partire dalla semina, in piena terra oppure in appositi semenzai. I semi, vendibili in bustine, vanno distribuiti a spaglio e ricoperti da un sottile strato di terriccio (giusto qualche centimetro). Si procede con una delicata innaffiatura, preferibilmente con uno spruzzino per non alterare la distribuzione dei semi. Dopo circa un mese, si procede con la messa a dimora delle piantine in piena terra. Per favorirne il corretto sviluppo, vanno distanziate tra loro di circa 30 o 40 cm. Le irrigazioni, frequenti e regolari, avvengono a terreno asciutto. Non sono necessari interventi di zappettatura oppure sarchiatura. Ogni tanto, invece, bisogna accumulare il terreno alla base delle piante. Chiaramente, vanno preservate dalla siccità, dalle gelate, dai parassiti e dalle malattie come le lumache, l'ernia del cavolo, la mosca del cavolo e la cavolaia.
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