La variante V3 ha modificato in parte e integrato le normative degli impianti elettrici già esistenti. In particolare fissa i limiti minimi che i nuovi circuiti elettrici devono soddisfare dal punto di vista delle prestazioni. Inoltre la potenza che l'azienda elettrica fornisce per contratto al privato è diversa a seconda della metratura della casa: ad esempio, se la superficie dell'edificio non supera i 75 metri quadrati, il valore minimo è 3 kW. Per grandezze superiori, la potenza fornita è di almeno 6 kW. Ciò significa che l'impianto elettrico deve avere una predisposizione conseguente. In genere i circuiti già installati si aggirano su una potenza di 3 kW, tuttavia è possibile richiedere l'incremento dell'utenza a 4,5 o 6 kW. Un'eventualità in questo senso è quando si installa in casa, invece dei classici fornelli a gas, un piano cottura a induzione.
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Secondo le normative per gli impianti elettrici per essere a norma il nuovo centralino deve avere una grandezza maggiore e un interruttore generale magnetotermico . Inoltre vi sono almeno due interruttori differenziali, i cosiddetti salvavita. In base alla metratura dell'abitazione e del livello dell'impianto varia il numero delle linee presenti. Dal contatore generale partono i fili conduttori che lo collegano al quadro elettrico, cioè al centralino: quest'ultimo si trova in genere nell'ingresso, vicino alla porta. Si tratta della parte di comando. Inoltre, secondo le normative degli impianti elettrici, devono essere presenti un certo numero di prese (per le lampade, gli elettrodomestici e i vari dispositivi), un completo sistema di messa a terra e alcuni interruttori per gestire i punti luce. Possono essere complessi oppure semplici.
Le normative degli impianti elettrici hanno classificato i sistemi in tre livelli a seconda degli standard e delle dotazioni. Il livello minimo è il primo, che prevede una distribuzione uniforme delle prese, di cui almeno una vicino alla porta attraverso cui si accede al locale. Qui deve essere installato anche uno degli interruttori grazie ai quali si gestiscono i punti luce della stanza. Nel bagno devono esservi almeno 2 prese. Infine è necessario prestare molta attenzione al numero di allacci che contiene ogni punto presa. Il livello 2 ha maggiori dotazioni e un sistema per il controllo dei carichi: in questo modo si scollegano alcuni dispositivi non prioritari se si supera la soglia supportata dall'impianto. Di conseguenza si evitano distacchi dal sistema principale. Secondo le normative per gli impianti elettrici si tratta di un livello intermedio, mentre il livello 3 si caratterizza per standard più elevati. Ad esempio, le dotazioni sono innovative e prevedono l'applicazione della domotica.
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