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Gli abusi edilizi si configurano quando il responsabile di un Comune, su segnalazione di un cittadino o di propria iniziativa, accerta l'esecuzione di lavori edilizi senza permesso o lavori sensibilmente difformi da quanto stabilito dai documenti amministrativi. Il proprietario e il responsabile degli abusi edilizi possono essere costretti, per legge, a demolire quanto realizzato e a ristabilire lo stato del luogo com'era prima dell'inizio dei lavori incriminati. Se questo non avviene entro 90 giorni dall'ingiunzione il Comune può acquisire gratuitamente i terreni che sono soggetto di abusi edilizi. In alternativa alla demolizione il proprietario può pagare una sanzione amministrativa, commisurata all'estensione dell'abuso e all'aumento di valore dell'edificio incriminato in conseguenza dei lavori svolti.
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Chi ha commesso degli abusi edilizi ed ha completato i lavori senza che gli sia stato contestato nulla può sempre decidere di riparare al proprio errore. In caso ad esempio l'autore dell'abuso debba vendere la casa, sarà necessario mettere in regola i documenti per procedere regolarmente all'atto di cessione dell'immobile. Per fare questo è però necessario richiedere un accertamento di conformità, generalmente detto sanatoria. Per ottenere il via libera però è necessario che i lavori svolti siano compatibili con la disciplina urbanistica vigente sia al momento dei lavori sia della richiesta della sanatoria stessa. Se questa doppia conformità verrà accertata, l'autore degli abusi potrà ottenere la sanatoria ma dovrà comunque pagare il doppio del contributo che avrebbe dovuto versare al Comune al momento dell'inizio dei lavori.
In passato per gli autori di abusi edilizi esisteva sempre la possibilità di ottenere un condono. Si trattava in sostanza dell'annullamento, totale o parziale, del reato commesso. In passato si sono succedute 3 leggi speciali, nel 1985, nel 1994 e nel 2003, che comprendevano la possibilità di richiedere condoni edilizi, anche per abusi molto gravi come la costruzione di interi palazzi in zone considerate non edificabili. Queste leggi avevano validità per una durata di tempo molto limitata ed oggi non c'è in vigore nessuna legge che contempli il condono edilizio, per cui non vi è al momento nessuna possibilità di richiederne uno. Chi intende acquistare una casa dovrebbe sempre verificare che i documenti siano a posto e non vi siano richieste di condono pendenti. Alcuni Comuni italiani hanno ancora in sospeso pratiche relative al condono del 1985. In questo caso è bene sollecitare il venditore perché perfezioni la richiesta prima di procedere all'acquisto.
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