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Nelle lampadine a incandescenza la luce è generata dal riscaldamento di un filamento metallico attraverso il quale viene fatta passare della corrente elettrica. Generalmente il filamento è composto di tungsteno, il quale portato dall'elettricità alla temperatura di circa 2700° Kelvin inizia ad irraggiare delle radiazioni luminose visibili. Ciò avviene all'interno di un bulbo di vetro, all'interno del quale è presente un gas nobile, come l'argon, a bassissime pressioni. Questi gas aumentano leggermente l'efficienza luminosa della lampadina, aumentano la durata del filamento, impediscono l'implosione della struttura ed evitano che il vetro del bulbo si annerisca a causa dei depositi di tungsteno. Infatti durante il funzionamento il tungsteno tende a sublimare e quindi col passare del tempo il filamento sarà sempre più sottile fino a quando si spezzerà. La maggior parte dell'energia che transita sul filamento si disperde sotto forma di calore e solamente il 5% di essa diventa radiazione luminosa.
Le lampadine alogene si differenziano da quelle a incandescenza per alcune caratteristiche fondamentali. Il bulbo viene riempito con un gas alogeno, nella maggior parte dei casi iodio, ma è possibile ...
L'utilizzo e la finalità sono senza dubbio due parametri di cui tener conto quando si devono scegliere le lampadine, ma una grossa importanza riveste anche il risparmio economico generato dalle stesse...
Le lampadine a risparmio energetico costano circa 10 volte di più rispetto alle normali lampadine a incandescenza: infatti se le prime si trovano a 8-16 euro, le seconde hanno prezzi intorno a 1 euro....
Se pensiamo ad una lampadina la prima immagine che ci viene in mente e la forma rotonda di una vecchia lampada a incandescenza. Al giorno d'oggi questo tipo di lampadina è stato messo fuori commercio ...
Il principale vantaggio delle lampadine a incandescenza è la loro economicità. Esse costano molto meno rispetto alle concorrenti più tecnologiche. Anche la luce generata è molto gradita, in quanto calda e che permette un'ottima visibilità dei colori. Infine questo tipo di lume ha il vantaggio di essere di facile installazione. Tuttavia il progresso ha reso le lampadine a incandescenza sempre più obsolete, in quanto la loro efficienza è molto bassa. Infatti solamente il 5% dell'elettricità consumata viene trasformata in luce visibile mentre il resto viene disperso come calore. Tanto è il calore disperso che se si tocca il vetro di una lampada a incandescenza accesa si rischia l'ustione. Altro svantaggio è dato dalla durata di funzionamento che in genere è di circa 1000 ore, dopo le quali il filamento di tungsteno, ormai ridotto al minimo, si spezza e la lampadina è da sostituire. Al contrario le nuove generazioni di luci hanno durate nettamente superiori. Per questi motivi dal 2009 nell'Unione Europea è vietata la produzione delle lampadine a incandescenza e il loro uso è limitato a piccole luci all'interno degli elettrodomestici.
L'evoluzione delle lampadine a incandescenza è la lampada alogena. In questo modello all'interno del bulbo, oltre ai gas inerti, vengono introdotti anche degli elementi alogeni, come lo iodio o il bromo, i quali legandosi agli atomi di tungsteno che sublimano durante l'accensione, ne provocano il decadimento e il deposito sul filamento stesso che così si rigenera. Inoltre all'interno della lampada a incandescenza alogena si raggiungono temperature molto superiori che sviluppano una luce più intensa. Per resistere a queste temperature il bulbo è composto di quarzo. Le lampade a incandescenza alogene hanno un'efficienza doppia rispetto alle loro antenate e una durata di circa 4000 ore di accensione. Tuttavia la loro efficienza resta nettamente inferiore rispetto a lampade fluorescenti o a led, e per questo motivo, a partire dal 2018 la loro produzione all'interno dell'Unione Europea sarà bloccata.
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