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In genere la procedura di sabbiatura del legno vede l'utilizzo di un compressore (la cui funzione è generare l'aria che crea il getto ad alta pressione) e di una sabbiatrice, cioè di un miscelatore sabbia-aria. La miscela di aria e sabbia ad alta pressione, quindi, viene espulsa dal tubo che si trova all'estremità della macchina per attuare l'azione pulente. Esistono quattro tipi diversi di sabbiatura, diversi a seconda del metodo utilizzato. La sabbiatura a secco è quella più comunemente usata e vede impiego di graniglia metallica o sabbia silicea. In ambito industriale è maggiormente applicata la sabbiatura criogena (detta anche sabbiatura a ghiaccio secco). La superficie viene trattata con giaccio secco, ovvero con anidride carbonica allo stato solido. Invece sono valide alternative alla sabbiatura a secco la sabbiatura con umidificatore e l'idrosabbiatura, entrambe simili per procedimento. Nel primo caso, la macchina utilizza sulla superficie da pulire un getto di sabbia e acqua presa dall'esterno miscelate tra loro. Invece l'idrosabbiatura prevede la stessa miscela pulente, ma l'acqua viene miscelata alla sabbia all'interno della sabbiatrice.
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Il trattamento della sabbiatura prevede di colpire la superficie da pulire con un elemento abrasivo, che nella maggior parte dei casi è appunto la sabbia. Tuttavia, la granulometria della sabbia dipende sia dal tipo di superficie da trattare che dalle superfetazioni (polveri, vernici, ecc.) da eliminare. In genere, gli interventi di sabbiatura utilizzano sabbia o un altro prodotto abrasivo con una granulometria COB30, cioè che va dai 0,4 ai 0,7 mm. Invece, per particolari e specifici lavori di rifinitura delle strutture in legno si consiglia di utilizzare una granulometria COB80, con granuli più piccoli che vanno dai 0,2 ai 0,5 mm di diametro. Diametralmente opposta è la norma che regola la sabbiatura per creare un effetto invecchiato oppure che va a trattare legni duri o con segni evidenti di danneggiamento. In quest'ultimo caso si consiglia di applicare un elemento abrasivo di tipo COB20, la cui granulometria varia dai 0,7 ai 1 mm. Allo stesso modo, la quantità di prodotto necessaria dipende dal risultato da ottenere e dallo sporco da eliminare. Normalmente per un soffitto di legno verniciato servono 4 kg di elemento abrasivo per metro quadro.
Impiegare la sabbiatura come sistema di pulitura è una soluzione che consente numerosi e notevoli vantaggi. Innanzitutto si deve tenere a mente che in questo modo le superfici trattate (che siano di legno, alluminio o vetroresina) ritornano alla loro bellezza e al loro stato originario senza subire danni. Tuttavia, il metodo e l'elemento abrasivo adottati dipendono dal risultato da ottenere: si va dall'eliminazione di polveri, patine e vernici all'asportazione dei calcinacci, passando per la semplice messa in risalto di metalli delicati o delle venature del legno. Un vantaggio che consentono i granuli abrasivi vegetali è il fatto di non mettere in circolo durante la sabbiatura polveri tossiche per l'organismo. In questo modo, l'intervento è completamente ecologico e non pregiudica la salute dell'operatore. I granuli sono ottenuti dal tutolo di mais e sono estremamente elastici, tanto che non si frantumano durante il trattamento e quindi sono riutilizzabili. Basta stendere un telo intorno all'area di lavoro.
La sabbiatura a secco è consigliata in quanto è il metodo più efficace nel settore. Consente di ottenere risultati eccezionali, soprattutto nell'ambito della ristrutturazione edilizia, e di contenere la produzione di polveri durante l'intervento. Per questo motivo è particolarmente indicata per gli interventi in ambienti interni. Inoltre, è molto più veloce ed economica rispetto ad altri metodi di sabbiatura, dato che non serve manodopera estremamente qualificata, e si può effettuare in qualunque periodo dell'anno.
In genere la sabbiatura a secco impiega per materiali e superfici delicati (ad esempio, l'alluminio) elementi abrasivi con granulometria molto fine e un getto d'aria a pressione leggera. Al contrario, per i materiali e le superfici più dure si adotta una sabbiatura più incisiva. Bisogna tenere a mente, comunque, che una volta terminata la sabbiatura, la superficie trattata sarà scabra e ruvida, in maniera più o meno decisa in base alla granulometria e alla pressione del getto.Dato che gli interventi di sabbiatura producono una certa quantità di polveri sottili, bisogna prendere alcune precauzioni prima di iniziare la procedura. Più semplice è il trattamento effettuato all'esterno: è sufficiente chiudere completamente il ponteggio del cantiere impiegando un certo numero di fogli di nylon. Questo vale, ad esempio, se si opera sulle travi del tetto. Se invece l'intervento avviene all'interno, si devono chiudere le finestre e le porte della stanza, sigillandole, in modo che vi sia il minor spostamento d'aria possibile tra i vari locali.
Inoltre, perché la sabbiatura sia realizzata a regola d'arte e duri nel tempo, si deve porre attenzione al tipo di apparecchiature e di materiali impiegati. Innanzitutto, devono avere un basso impatto ambientale, quindi deve essere certificato che non producano residui di lavorazione. In più, devono essere adattabili: devono cioè essere impiegabili col massimo risultato su materiali diversi, sia per quanto riguarda la consistenza che per quanto riguarda l'età.
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