Saldatura ossiacetilenica

Che cos'è la saldatura ossiacetilenica

Nel ventesimo secolo gli studi condotti sull’acetilene permisero a scienziati di progettare un sistema in grado di saldare dei componenti in metallo senza ricorrere all’utilizzo di energia elettrica. Infatti l’energia necessaria a far si che più elementi in metallo si saldino tra loro, è conferita dalla combustione di acetilene, che è il combustibile, mediante il comburente, che è l’ossigeno.Per attuare la saldatura è necessario un altro componente, ovvero un legante che in genere si presenta come una bacchetta, pronta ad essere fusa mediante il calore fornito dalla fiamma ossiacetilenica sul pezzo da saldare.La saldatura ossiacetilenica viene impiegata anche in brasature di vario tipo. Invece per quanto riguarda la torcia ossiacetilenica, questa viene utilizzata anche nella pratica dell’ossitaglio.
Saldatura ossiacetilenica

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Saldatura ossiacetilenica e caratteristiche della fiamma

Equipaggiamento Nel processo di saldatura ossiacetilenica, l’energia necessaria viene data da una fiamma di acetilene in ossigeno. La fiamma risultante si divide in tre parti, ovvero il dardo, la zona riduttrice e il pennacchio.Il dardo è la zona adiacente all’uscita della lancia, di colore bianco, in cui avviene una reazione chimica che prevede dai reagenti acetilene e ossigeno, la formazione di monossido di carbonio, idrogeno e 444 chilo joule. Al vertice del dardo si raggiungono temperature elevatissime.La zona riduttrice è di colore celeste o blu, dove i gas che hanno una proprietà riducente, ovvero la capacità di cedere elettroni, prodotti nel dardo, reagiscono con l’ossigeno contenuto nell’aria. Questi gas, una volta completata l’ossidazione, producono altro calore, con formazione di anidride carbonica e 573 chilo joule. Contemporaneamente in una reazione a parte si ha la formazione di vapore acqueo e si liberano 243 chilo joule.Infine il pennacchio è quella zona più esterna alla fiamma caratterizzata dalla presenza di azoto e ossigeno in eccesso.La fiamma ossiacetilenica ha una temperatura assai elevata, più alta di quelle conosciute, arrivando a 3000 o 3100 gradi centigradi.

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Come si esegue

Esecuzione saldatura La saldatura ossiacetilenica avviene portando a contatto l’acetilene con l’ossigeno tramite un cannello, che è quello strumento che miscela i due gas nelle dosi opportune per far si che si abbia una fiamma ad alte temperature in ambiente riducente. Il cannello è costituito generalmente da una lancia e da una struttura in ferro in grado di ospitare due bombole, in questo caso una di acetilene e una di ossigeno puro. La potenza del cannello non è altro che la portata volumetrica di acetilene espressa in litri su ora, che viene erogata dalla lancia del cannello. Durante l’operazione di saldatura il cannello deve avere una manopola mediante la quale si può regolare il dosaggio dei due gas, in maniera tale che la fiamma sia sempre riducente o neutra. Infine la saldatura ossiacetilenica viene utilizzata per materiali del tipo acciaio, ghisa, acciaio inossidabile composto da una lega nichel-cromo, alluminio e rame.




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