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Come detto precedentemente, la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di un impianto elettrico deve essere fatta seguendo un determinato tipo di regole che vengono stabilite dalle leggi emanate durante gli anni dal governo. In Italia esiste un insieme di normative dal 1990 che regola questo particolare tipo di lavoro, grazie alla legge 46/90. Successivamente però sono state apportate delle modifiche sostanziali, con l’ausilio di altri decreti ministeriali come D.M. 37 del 22 gennaio 2008 e la legge n. 248 del 2 dicembre 2005. Quest’ultimo in particolare sancisce un riordino totale per quanto riguarda la disciplina della realizzazione degli impianti elettrici all’interno degli edifici. In Italia inoltre esiste un organismo che si occupa sostanzialmente di emanare tutte le normative necessarie, ossia il Comitato Elettrotecnico Italiano, conosciuto anche con la sigla CEI.
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Le normative italiane richiedono solamente che l’impianto elettrico venga realizzato con materiali a norma di legge e a regola d’arte, che in altre parole significa che il sistema, a lavoro finito, deve avere un funzionamento perfetto. Una volta che la figura professionale abilitata ha finito il lavoro di installazione di uno o più impianti elettrici è necessario che venga stilato un documento particolare per ognuno di essi, dove viene attestato che gli interventi sono stati fatti a regola d’arte. Questa dichiarazione è denominata certificazione impianti elettrici, conosciuta anche come dichiarazione di conformità. La legge italiana rende noto che l’azienda che si è occupata di tutto ciò che concerne l’impianto elettrico installato in un edificio rilasci una o più certificazioni. Questo documento poi andrà necessariamente consegnato all’ufficio apposito del comune, che provvederà a inoltrarne una copia alla camera di commercio della città in cui sono stati fatti gli interventi. Tutto questo viene fatto per poter permettere agli organismi incaricati di effettuare verifiche accurate per garantire la sicurezza e il funzionamento dell’impianto.
Per impianto elettrico da cantiere si intende invece, come detto precedentemente, tutto l’insieme di dispositivi e tecnologie dipendenti elettricamente, che vengono solitamente installati all’interno di un’area ben delimitata, ossia il cantiere. Generalmente questo apparato tecnologico ha una vita più o meno breve ed è destinato al smantellamento una volta terminati i lavori. Nonostante non venga richiesta alcuna documentazione inerente al funzionamento di questa tipologia d’impianto, è sempre consigliabile raccogliere un’adeguata documentazione completa di schemi d’impianto, progetti e così via. La responsabilità del funzionamento è ricoperta da personale presente all’interno del cantiere ed è assunta dalle figure professionali che sono: l’installatore (che va a montare tutto l’impianto operando nel rispetto delle normative), il costruttore dei quadri, i montatori, il datore di lavoro o il capocantiere e il responsabile di sicurezza.
Gli impianti elettrici industriali sono la seconda categoria di impianti che viene prevista dall’ingegneria elettrica. Sostanzialmente, rispetto alla controparte civile, questa tipologia risulta essere molto più complessa sia da costruire che da mantenere a causa dell’utilizzo che viene fatto. Come detto precedentemente, questi impianti servono ad alimentare macchinari più o meno grandi per l’utilizzo industriale. Quindi è facilmente intuibile che i materiali, le componenti e la progettazione stessa siano diverse da quelle fatte in ambito civile. Per quanto riguarda le norme a cui si fa riferimento durante l’installazione di un qualsiasi impianto elettrico di tipologia industriale si può dire che vi sia la norma CEI 64-8, la legge 186/68 (precedentemente citata e riguarda la costruzione a regola d’arte degli impianti stessi), il decreto ministeriale 81/08 riguardante la sicurezza nei luoghi di lavoro, il decreto ministeriale 37/08 riguardante la sicurezza dell’impianto elettrico della tipologia precedentemente citata, la legge 791/77 che amministra la responsabilità attribuite al costruttore dell’impianto elettrico.
Nel momento in cui si decide di realizzare un impianto elettrico di tipologia civile, industriale o di cantiere è necessario far uso di uno schema di impianto elettrico per poter seguire al meglio la realizzazione dei lavori. Tale documento non può essere redatto da chiunque ma solamente da personale qualificato in questa mansione, che andrà a progettare l’impianto in maniera da seguire tutte le norme che sono imposte dalla legge. Una volta effettuato ciò i lavori che porteranno alla posa di tutti i cavi riguardante l’impianto elettrico potranno procedere, seguendo attentamente le tracce disegnate all’interno dello schema. Negli ultimi anni si è vista una grande diffusione di programmi CAD per lo sviluppo di tale documento, venendo facilitato enormemente. Per arrivare ad uno schema completo con ogni dato importante è necessario che un tecnico abilitato faccia un sopralluogo dove devono essere effettuati gli interventi, rilevando tutta una serie di dati e misure che poi andranno elaborate al fine di realizzare lo schema dell’impianto stesso.
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